Musica
Il volto della sua terra e i sogni di un'artista appassionata.
Nancy Velardita

Julieta Sartori, un mix di talento, personalità e amore per la musica,in tutte le sue declinazioni.

Julieta Sartori, sedici anni, argentina, musicista poliedrica e promettente, nonostante la verde età; un giovane vulcano pronto ad esplodere per energia e carica vitale. Nata e cresciuta a Buenos Aires, una città vivace e multiculturale, sin dalla più tenera età coltivava il sogno di  esprimere il suo mondo interiore attraverso le svariate declinazioni del linguaggio musicale. E pare esserci riuscita.

Cantante, compositrice, mezzosoprano, Julieta è anche insegnante di canto presso scuole argentine. Ha debuttato con la celebre pianista Maria Luis Jean Mirabelli ed ha collaborato con Juan Pablo Granatelli, un guru per la chitarra elettrica. Dopo l'esperienza con tali numi tutelari, il rapporto con la musica, con la scrittura e soprattutto con le suggestioni del Jazz,altra sua passione, è proseguito inarrestabile. Dinamismo, studio costante e apertura ai nuovi linguaggi musicali, oltre alla competenza tecnica, sono la sua cifra. Si è esibita sin da giovanissima come solista, come musicista da camera con piccole e grandi ensembles; è riuscita a valicare i confini della sua terra e a farsi apprezzare  anche in Brasile, in Uruguay e in Italia. Nelle sue canzoni non si sente solo una voce calda e intonata, ma si possono percepire l'anima e l'entusiasmo. Molte le attenzioni che la  stampa ha riservato a Julieta, che si è fatta conoscere dai lettori della rivista “Mujer” e da altre riviste argentine. 

Julieta si è raccontata anche a noi: “Dovremmo sempre ascoltare intensamente la musica per comprenderne l'essenza più profondamente, per sentirci  commossi e identificati, per sentirci rappresentanti della nostra stessa vita”

E ancora…  “Il mio progetto nasce nel 2016, quando avevo 9 anni e ho iniziato a formarmi artisticamente e musicalmente, a salire sul palco, a scrivere, comporre e produrre il mio primo album con l'aiuto dei miei coach. Il debutto con l'artista Juan Pablo Granatelli alla chitarra elettrica e con Maria Lucian Mirabelli al pianoforte mi ha dato spinta e fiducia.  A otto anni frequentavo un'accademia e a nove anni ho imparato la composizione. Ho iniziato a suonare il pianoforte con il direttore di Yamaha Music, con il quale ho collaborato anche per i libri di teoria musicale”.  

Apprezza l’Opera lirica italiana, ormai patrimonio culturale dell'umanità. Nel 2020  ha potuto perfezionare la sua voce con il mezzosoprano del Colón e continua a studiare la tecnica italiana e il canto lirico. Nella sua celere carriera Julieta ha tenuto molti concerti come solista e altri in duo, e ha composto diverse canzoni.  Da poco ha presentato il festival “Classiche forme” insieme a María Lujan Mirabelli, in un duo pianistico che mixa sapientemente musica classica, danza, teatro, letteratura e arte.  Quando le chiediamo per quale motivo abbia mantenuto il nome all'anagrafe e non abbia scelto pseudonimi o altri nomi, seguendo, magari, le mode, le onde o le esigenze del marketing e dell'apparato pubblicitario, lei risponde candidamente : “Cosa c'è di più speciale del nome con cui mi sono identificata per tutta la mia vita? È il mio sigillo, semplicemente io, Julieta”. 

Trabocca di personalità. 

 Dichiara di amare molto l'Italia, la terra del bel canto, la terra in cui i suoi progenitori hanno avuto le radici. Le piace Roma, città che spera di potersi vivere per un po’ di tempo, per apprezzarne le bellezze artistiche e le novità musicali. La sua tournée continua, e  prossimamente, il 20 febbraio, la vedremo calcare il palcoscenico proprio a Roma, presso la Casa argentina.

Allora ti aspettiamo. Sorprendici, talentuosa Julieta!

 

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