Cinema e teatro
Roberto Dionisi
Il Teatro Sala Umberto di Roma presenta Bidibibodibiboo di Francesco Alberici
Parla di contemporaneo e lo fa con il linguaggio di uno degli artisti più promettenti e interessanti della nuova scena teatrale la nuova prestigiosa produzione firmata SCARTI - nata in coproduzione con Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa e con CSS Teatro Stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia, Ente Autonomo Teatro Stabile di Bolzano con il sostegno di La Corte Ospitale.
Bidibibodibiboo è testo finalista alla 56a edizione del Premio Riccione per il Teatro, dell’autore e attore milanese Francesco Alberici - già Premio Ubu under35 - in scena con Daniele Turconi, Salvatore Aronica, Maria Aaris e Andrea Narsi. Lo spettacolo è prodotto da SCARTI Centro di Produzione Teatrale d’Innovazione in coproduzione con Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia, Ente Autonomo Teatro Stabile di Bolzano e creato nell’ambito dell’ École des Mai^tres 2020/21.
Scritto, diretto e interpretato da Francesco Alberici, la scena di Bidibibodibiboo - a firma dello scenografo spezzino Alessandro Ratti - trae ispirazione dall’immaginario dell’artista visivo Maurizio Cattelan, riproducendo un classico interno di una cucina anni ‘50 - illuminata dal light designer Daniele Passeri - dietro un lavello con sopra un accumulo di stoviglie sporche, un bicchiere, una sedia vuota per raccontare lo sgretolamento del sogno di una vita senza più nessun incantesimo. Dipendente a tempo indeterminato di un’importante multinazionale, Pietro è inspiegabilmente preso di mira da un superiore e inizia a vivere un incubo. Il fratello Daniele, drammaturgo teatrale, sceglie di raccontarne pubblicamente la vicenda, trasformandola nel soggetto di uno spettacolo, mettendo in discussione ogni certezza e distinzione tra realtà e finzione, in un intreccio potente e rigoroso che intende scardinare l’idea stessa di autenticità in un continuo scambio di ruoli e di identità, creando confusione tra persona e personaggio, alla ricerca forse di un riscatto, seppur immaginario e solo in “un mondo di fantasia”, alterando e manipolando ricordi e trasformando eventi, riflettendo su scelte e responsabilità, esasperando le situazioni, tutte senza via di uscita, tra rabbia e rassegnazione, fino a non comprendere più, come in un incantesimo, a chi appartiene realmente la storia che si sta raccontando. E forse non poi così importante visto che, in fondo, ci riguarda tutti. Con dissacrante ironia e al tempo stesso grande tenerezza, da sempre cifra stilistica dell’autore e attore Francesco Alberici, Bidibibodibiboo racconta le scelte e le rinunce, i sogni e le grandi paure di una generazione alle prese con un mondo del lavoro drammaticamente spietato.
La giuria della 56a edizione del Premio Riccione per il Teatro, segnalando il testo tra i finalisti, ha sottolineato come «con un’efficace e misurata composizione, l’autore, tramite uno scambio di mail e un impianto tra l’autofiction e il metateatrale, racconta con asciutta verosimiglianza ed efficacia, la caduta agli inferi aziendali del dipendente di una grande azienda: attacchi, vergogna, licenziamento, omissione, liberazione».
Note allo spettacolo - di Francesco Alberici
Il titolo è ispirato all'opera quasi omonima di Maurizio Cattelan, nella quale uno scoiattolino è riverso su un tavolo, in un interno casalingo anni ’50 e si è appena sparato un colpo alla testa. Lo squallore di questo interno – col tavolo e le sedie moderne, in frassino chiaro e formica gialla, le stoviglie sporche buttate nel lavandino e la muffa sulla caldaia – rende alla perfezione l’atmosfera che immaginavo mentre scrivevo.
Il testo racconta di due fratelli.
Uno è dipendente in una grande e nota multinazionale e, preso all'improvviso di mira da un superiore, inizia a vivere un incubo che terminerà col suo licenziamento. L’altro, che fa l'autore teatrale, decide di raccontare pubblicamente la vicenda del fratello, portandola in scena.Se da un lato volevo raccontare la vergogna e la frustrazione del fratello che ha problemi sul lavoro, dall’altro ci tenevo a ragionare sulla delicata operazione che porta a trasformare un vissuto reale in arte. Sono tanti i temi di questo spettacolo: il modello delirante di cultura aziendale che si sta imponendo a livello globale, in cui i lavoratori sono spinti a raggiungere standard che le stesse aziende definiscono con orgoglio “irragionevolmente alti” e ai dipendenti viene spiegato che quando “si arriva al limite”, a causa dei ritmi di lavoro implacabili, non resta altra soluzione che “superare quel limite”; i percorsi di vita che portano i due fratelli a compiere scelte differenti, scelte in cui la volontà ha un ruolo più marginale di quanto non si creda. La precarietà riguarda ormai sia chi la sceglie deliberatamente, come me, sia chi cerca di costruirsi una vita più stabile. Nessuno è indenne. I nuovi colossi globali del mondo capitalista non stanno ridisegnando soltanto le dinamiche del lavoro, ma anche delle nostre vite. Termini e concetti aziendali hanno invaso il nostro linguaggio – performance, competizione, miglioramento di sé,ottimizzazione – e ridefinito la nostra idea del tempo: ormai il tempo libero non è altro che tempo perso.
Francesco Alberici
Francesco Alberici (Milano, 1988) è attore, autore e regista di teatro. Nel 2021 vince il Premio UBU come miglior attore/performer under 35 ed è tra i cinque finalisti della 56° edizione del Premio Riccione col suo testo Bidibibodibiboo, tradotto in quattro lingue. Dopo aver lavorato per alcuni anni nella compagnia milanese Quelli di Grock, fonda assieme a Claudia Marsicano, Daniele Turconi e Salvatore Aronica la propria compagnia Frigo produzioni, con cui realizza Socialmente (2014) e Tropicana (2017), di entrambi gli spettacoli è autore, co-regista e interprete. Dal 2016 lavora regolarmente con Deflorian/Tagliarini, come interprete e collaboratore alla drammaturgia – per loro nel 2020 è unico interprete dello spettacolo Chi ha ucciso mio padre, testo di Edouard Louis. Nel 2019 assieme a Silvia Gussoni traduce Realismo Globale, raccolta di scritti di Milo Rau edita da Cue Press. Nel 2020 debutta al Romaeuropa Festival con Diario di un dolore di cui è autore, regista e interprete assieme ad Astrid Casali. Nel 2021 firma assieme a Enrico Baraldi la drammaturgia di Non Tre Sorelle, vincitore del Premio Nazionale della critica ANCT. Tra le ultime collaborazioni quella con Babilonia Teatri, insigniti nel 2016 del Leone d’Argento, nello spettacolo Pietre Nere, e con Liv Ferracchiati in Hedda Gabler. Come una pistola carica.
Teatro Sala Umberto 15– 20 ottobre 2024
Fondatore del magazine, scrive anche di arte, architettura e design, eventi e turismo
Dello stesso autore
- Anteprima d'eccezione per il “Charming Lounge & Music”, in attesa del grande opening di gennaio.
- Natale in Valle d’Aosta: dal pane alle stelle
- Nuova veste grafica per la nuova stagione di La Thuile
- Sandals Resorts International insignito di importanti riconoscimenti
- Anno nuovo, viaggi nuovi. La to do list di World Explorer per il 2025
- Viaggigiovani.it: il Nepal alla nostra maniera
- La grande tradizione marinaresca maltese
- Il soleggiato inverno alle Bahamas
- Premio delle Eccellenze Italiane 2024
- On the road
- Elenco completo...
Spettacolo di Massimo Polidoro e Telmo Pievani martedì 10 dicembre
Dal 7 dicembre 2024 al Teatro Sistina di Roma il musical-kolossal di Massimo Romeo Piparo
Chilometro 42 è uno spettacolo che narra le tappe fondamentali della vita di Kathrine Switzer: la prima donna nella storia ad aver corso una maratona ufficiale.
La Memoria e la consapevolezza
“Andavamo a mille” di Gioele Dix martedì 3 dicembre, terzo appuntamento della rassegna di prosa della stagione teatrale 2024/2025 del Comune di Lecco
Coinvolgente spettacolo in scena fino al 1 dicembre
A gennaio inizieranno le riprese del nuovo film diretto da Alessandro Derviso, regista di fama internazionale, già in concorso agli Oscar nel 2021 e membro dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences.
Lo spettacolo sarà a Lecco il 24 novembre alle 15.30 al Cenacolo Francescano.
Dal 8 novembre fino al 17 novembre
L’ Associazione culturale “Visioni & Illusioni” rende omaggio a Sophia Loren nel suo novantesimo compleanno (1934), a Marcello Mastroianni nell’anno del centenario della nascita (1924) e a Lina Wertmüller