Arte e cultura
Sarà inaugurata presso il il Complesso Monumentale Seraphicum di Roma la collettiva Jubileum 2025 “Creatività da vendere"
Sergio Ferroni

Jubileum 2025 Creatività da vendere

Sarà inaugurata il prossimo 22 gennaio 2025 - con vernissage sabato 25 gennaio alle ore 16.30 - la collettiva Jubileum 2025 “Creatività da vendere”, con la curatela di Gastone Ranieri Indoni, di FSM International in collaborazione con il Complesso Monumentale Seraphicum di Roma.   Alla collettiva parteciperanno i maestri: Vincenzo Gaetaniello, Ernesto Lamagna, Giovanni Tommasi Ferroni, Elena Tommasi Ferroni, Maya Kokocinski, Nestore Bernardi, Riccardo Evangelisti, Sergio Gotti, Antonio Anastasia, Fabio Vespaziani, Daniela Capuano, Carlo Magnolfi, Giorgio Pica, Pasquale Franzé, Adriano Cipolletti, Annamaria Angelini, Silvana Galeone, Donatella Vincelli, Valerio Varano, Daniele Napoleoni.  Ogni singolo artista con il suo personalissimo stile renderà omaggio al Giubileo, evento simbolo della cristianità per il 2025.

Alla presentazione ufficiale, prevista per sabato 25 gennaio alle ore 16.30, parteciperà l’esimio Professor Giuseppe Giglio - docente in più cattedre di Storia dell'Arte, scrittore, saggista,critico, perito e consulente di Arte Antica e Restauro, Direttore Editoriale della Regione Calabria e di FSM International Magazine -  i partecipanti saranno allietati da un intermezzo musicale a cura del M° Francesco Mirarchi.  Durante l’evento verrà altresì presentato il nuovo Premio FSM e le nuove partnership editoriali.

Tra gli artisti in mostra, particolare attenzione va attribuita ai maestri (in mero ordine alfabetico) Vincenzo Gaetaniello, Sergio Gotti, Ernesto Lamagna, Giorgio Pica, Elena Tommasi Ferroni e Giovanni Tommasi Ferroni, di cui, di seguito, inseriamo una breve bio.

Vincenzo Gaetaniello, artista visivo, scultore, membro dell’Accademia di San Luca dal 1999.

Vive e lavora a Roma dove per diversi anni è stato titolare della cattedra di Decorazione Plastica all’Accademia di Belle Arti. Ha studiato con lo scultore Lelio Gelli, presso l’Istituto d’Arte di Napoli dove in seguito è docente di lavorazione della pietra e disegno dal vero.  A Roma espone per la prima volta alla Capannina dei Porfiri (1957), frequenta in seguito Micacchi, Morosini, Del Guercio e lo studio di Fazzini.  Dal 1965 al 1968 fa parte del Collettivo Il Girasole.  Ha partecipato alle Quadriennali di Roma (1960, 1965, 1972), al X Premio Spoleto, alla Biennale di Alessandria di Egitto (1971), al Premio Nazionale del Fiorino a Palazzo Strozzi a Firenze (1971), alla Biennale di Scultura a Padova (1971), alla Biennale di Milano (1993). Ha tenuto personali a Roma, nella Galleria la Nuova Pesa e nella Galleria il Gabbiano e a Milano alla Galleria 32, dove nel 1967 è presentato in catalogo da Renato Guttuso. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti ufficiali tra cui: il Primo premio alla Quadriennale di Roma (1965), il Premio Internazionale Budapest per la piccola scultura (1978) e il Premio Presidente della Repubblica per la Scultura (1986) su designazione dell’Accademia Nazionale di San Luca di cui è membro dal 1999.

Sergio Gotti, artista e scenografo Sergio Gotti è nato nel 1951 a Cisterna di Latina.

Sergio Gotti è diplomato presso l’Istituto Statale d’Arte “J. Romani” di Velletri (Roma), città dove vive e lavora.  La sua attività espositiva si è caratterizzata da sempre per la continua ricerca di nuovi temi espressivi, oltre alle molte mostre collettive e personali, si dedica regolarmente alla scenografia teatrale.  Instancabile fabbricante di storie, è un artista naturalmente proiettato in una dimensione teatrale eppure mai “spettacolare”. Il suo immaginario attinge alla storia, al mito e all’epopea, ma la sua tecnica recupera l’arte povera, riuscendo ad infondere energia dinamica e portando a nuova vita imballaggi, legno, ferro altrimenti destinati al macero. Sotto il suo tocco il cartone vibra, il legno respira, la carta si infiamma e la scena diventa azione, congegno meccanico, marchingegno dadaista che tuttavia gira, rotea, scricchiola, in una parola funziona.

Ernesto Lamagna, detto Scultore degli angeli, si è formato all'Accademia di Belle Arti di Napoli.  Suo è l'Angelo della pace, posto nell'atrio della sede del Consiglio Nazionale delle Ricerche, a Roma. La chiesa dello Spirito Santo, a Torremaggiore (Foggia), ospita opere scultoree di Ernesto Lamagna. Egli ha anche realizzato la statua di San Benedetto il Moro, che si trova a San Fratello (Messina) e la scultura Angelo del terzo Millennio, che è a Barletta. Ha scolpito un Angelo della Luce, per la Basilica di Santa Maria degli Angeli a Roma, in occasione del Giubileo 2000. La figura in bronzo è sospesa su lastre di rame saldate e illuminata da cristalli grezzi Swarovski. I suoi Angeli degli Artisti, per la Chiesa degli Artisti a Roma, sono in tecnica mista, in volo su lastre di ferro e di rame. Altro grande Angelo sulla fontana dell'Ospedale Sant'Andrea. Negli anni Novanta Ernesto Lamagna ha realizzato i due portali per accedere alla Basilica di Santa Maria della Vittoria, cattedrale di San Vito dei Normanni. Ha scolpito anche i tre portali di bronzo del complesso del Santuario di Nostra Signora di Bonaria, a Cagliari: del 1975 è la sua porta, per la chiesa parrocchiale Santa Maria della Libera e San Sebastiano, nel Comune di San Severo (Foggia). Sua opera è anche la Porta della vita, in bronzo, per il santuario Mariano di Rodi Garganico; sue le porte dell'oratorio di San Filippo Neri.

 

Giorgio Pica,  nato a Napoli, ha iniziato a dipingere già in giovanissima età, per tendenza innata derivante anche da tradizione familiare.

Inseritosi lavorativamente nel mondo del diritto, ha continuato a esprimersi artisticamente, soprattutto attraverso la fotografia, per la sua immediatezza e rapidità nel catturare la realtà, che coltiva ancora oggi. Proprio dall’approfondimento dell’espressione fotografica è scaturito un percorso evolutivo, verso una fotografia quale mezzo di reinterpretazione e trasfigurazione della realtà, attraverso cromatismi, sfocature e movimento.  Questa ricerca lo ha riavvicinato alla pittura, che ha ripreso alla fine degli anni Novanta, ed oggi utilizza entrambe le forme espressive per la sua ricerca estetica.  La sua pittura esprime la destrutturazione dell’arte moderna, che riflette a sua volta la complessivizzazione della società attuale, e tende alla ricostruzione dell’insieme attraverso la sua decomposizione in cromatismi e forme essenziali.

Anche con la fotografia, al di là dell’utilizzo in forme di immagine tradizionali, si muove nell’astrazione cromatica e formale. Ha esposto in Italia e all’estero, in collettive e con personali a Bari, Madrid, Irsina, Genova, Matera. Ha pubblicato diversi libri fotografici.

Elena Tommasi Ferroni, nasce a Pietrasanta nel 1962. Vive a Roma, dove lavora e impartisce lezioni di pittura.  Cresciuta a Roma, ha conseguito la maturità classica presso il liceo E.Q. Visconti e ha studiato storia dell’Arte all’Università “La Sapienza”. Nel 1985 ha conseguito il diploma di restauratrice.  Fin dal 1983 frequenta con assiduità l’atelier del padre, Riccardo Tommasi Ferroni, e con lui inizia a dipingere.

Inizia nel 1988 la sua carriera espositiva con la partecipazione alla mostra “Il Museo de Musei” a Palazzo Strozzi a Firenze. Nel 1991 partecipa alla Fiera Internazionale di Chicago. Negli anni seguenti espone in diverse gallerie in Italia e all’estero fra cui nel ´94 in Olanda, ad Amsterdam alla “Philip Mowes Art Gallery”. In quegli stessi anni partecipa inoltre a diverse mostre collettive.

Nel 1995 comincia inoltre la collaborazione col gruppo “Spirale Arte” di Milano, con il quale lavorerà fino al 1998.

Con Spirale espone in quegli anni a Milano, Parma, Pietrasanta, Ferrara, e in diverse altre località. Nel 2005 viene intervistata da Gigi Marzullo nella trasmissione “Sottovoce” su Rai1. Negli anni espone a Trieste, a Roma, a Den Haag e in Cina, in una mostra itinerante che parte dalla città Bou tou, nella MongoliaCinese, fino alla città di Pechino.

Giovanni Tommasi Ferroni, nato a Roma nel 1967. Richiamandosi al Realismo Magico, si è specializzato in pittura fantastica. È nato in una famiglia d'arte: il padre, è Riccardo Tommasi Ferroni, il nonno Leone Tommasi, lo zio Marcello Tommasi e la sorella Elena, pittrice, assieme alla quale ha compiuto i suoi esordi.  Mostrò immediata inclinazione per il disegno, frequentando lo studio del padre fin dall'età di 11 anni e prendendo lezioni dallo zio Marcello d'estate, nello studio della famiglia di Pietrasanta. Le prime opere pittoriche risalgono a quando aveva 16 anni, ma la sua carriera di pittore iniziò dopo la fine del liceo classico, nel 1986, quando iniziò a lavorare presso lo studio paterno, studiando contemporaneamente Letteratura e Storia dell'Arte all'Università "La Sapienza" d Roma. Numerosissime mostre in Italia e molte anche negli U.S.A., Cina,  Centroamerica, in Europa in quanto molto considerato. Docente sia a Roma che a Macerata ha sposato la figlia del grande Alessandro Kokocinski, Maya, raffinata pittrice anche lei presente in mostra.

Jubileum  2025 Creatività da vendere

Complesso Monumentale Seraphicum Via del Serafico 1 – Roma

Vernissage sabato 25 gennaio 2025 dalle ore 16.30

Info 3518202815

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