
Turismo
Roberto Dionisi
Valle d’Aosta , Il tempo della riconciliazione
La Valle d’Aosta è così: non si fa in tempo a sfilare gli scarponi da sci, che è già tempo di passeggiate nei boschi e picnic nei prati. Qui, la natura si risveglia in tempi diversi alle diverse quote: in nessun’altra regione italiana, infatti, si osservano tanto nitidamente le evoluzioni di cui questa è capace lungo un dislivello di quasi 4500 m. Ben 2000 delle 5000 specie vegetali presenti in Italia sono di casa nella più piccola delle regioni del nostro Paese: dai canneti, ontani e pioppi che costeggiano la Dora, agli alberi da frutto, vigneti e castagni che si trovano sotto gli 800 m, alle latifoglie che risalgono fino a cedere il passo prima a betulle e aceri, e alle aghifoglie (tra cui sua maestà il pino cembro) più in alto. L’albero in cima alla piramide vegetale valdostana, tuttavia, non può che essere il larice, che qui cresce oltre i 1500 m. Più in alto, la vegetazione va diradandosi, ma il colpo d’occhio su tutte le sue sfumature, è di una bellezza riconciliante.
Gli alberi non si vedono (solo) con gli occhi. Si sentono dagli odori che con la primavera cominciano a sprigionare, dall’irresistibile fonte di polline che costituiscono per il mondo degli insetti. Si percepiscono dal senso di nuova pienezza che i polmoni guadagnano da un’aria di qualità, lontana dall’inquinamento atmosferico delle città. Sta tornando, in Valle d’Aosta, il tempo in cui il bianco della neve lascia il passo a un grande abbraccio verde. Il tempo della riconciliazione, tra uomo ed energia della natura.
Pont-d’Ael – Il paradiso delle farfalle
Ad accorgersi per prime dell’arrivo della primavera sono, in Valle d’Aosta, le coloratissime farfalle che abitano, a partire da aprile, la parte bassa della regione. C’è un luogo speciale, tuttavia, dove la quantità e la varietà delle farfalle lascia ogni anno sbalorditi, come se fosse la prima volta. È il Pont-d’Ael dove, all’ombra dell’imponente ponte-acquedotto romano, si contano, oltre l’endemica Polyommatus humedasae, ben 96 specie diurne che spadroneggiano tra praterie aride, terrazzamenti agricoli abbandonati alternati a radi boschi di roverella e pino silvestre, dove crescono specie vegetali di origine steppica e mediterranea, come l’Achillea tomentosa. Sono inoltre presenti alcune orchidee, tra cui la rarissima Cephalanthera damasonium. Un vero e proprio paradiso multicolore delle farfalle, da attraversare con ammirazione e rispetto, contemplandone la forza implacabile eppure fragile, da tutelare.
Un MegaMuseo per una Mega-Primavera
Aosta compirà, quest’anno, le sue prime 2050 primavere.
Tuttavia, le prime tracce abitative di questa città risalgono a diversi millenni prima.
MegaMuseo: è questo il nuovo nome di quella che era conosciuta, fino a pochi mesi fa, come area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans, nella periferia occidentale del capoluogo. Si tratta dell’area megalitica coperta più vasta d’Europa, in cui si incontrano oltre sei millenni di Storia e di storie, tra le stele antropomorfe, capolavori assoluti della scultura preistorica, e le arature rituali. È quasi commovente pensare che gli agricoltori della Valle, in una primavera come la nostra, più di 6000 anni fa, abbiano individuato proprio questo luogo per lasciare, nella terra, segni che fatichiamo ancora oggi a interpretare ma che non possono che affascinarci. È quasi un miracolo che quegli stessi segni siano arrivati a noi, attraversando i millenni, fornendoci un’istantanea, per quanto misteriosa, della vita di questi Flintstones valdostani. Ad ogni modo, la spiritualità di questo luogo è rimasta invariata: i reperti delle epoche successive, esposti nel museo dell’Area Megalitica, confermano il fatto che il sito sia stato utilizzato come area di sepoltura fino all’epoca romana e anche in seguito. Lo stesso toponimo di Saint-Martin-de-Corléans, infatti, proveniente dalla graziosa chiesetta romanica retrostante, è un’ulteriore prova del fatto che ci troviamo in un luogo a cui anche in epoca cristiana è stato attribuito un significato sacrale.
Il MegaMuseo si candida a reinterpretare quello stesso significato trasformandosi in un hub culturale di fondamentale importanza per il capoluogo e per tutta la regione tanto per i locali quanto per i visitatori, sede di importati eventi culturali. A partire dal 9 maggio, infatti, la mostra Aosta e Pompei. Riflessi della Concordia augustea alle origini dell’Impero ci condurrà alla scoperta della vita quotidiana delle due città in epoca romana: la mostra è realizzata grazie alla collaborazione con il Parco Archeologico del Colosseo, i Musei Capitolini, il Museo Archeologico Nazionale di Ancona, i Parchi Archeologici di Paestum e Velia, il Museo Archeologico Nazionale di Aquileia, il Parco Archeologico di Pompei e con il Museo Archeologico Nazionale di Napoli da cui proviene la celebre Concordia Augusta, che dà il nome alla mostra.
Il Picnic – scoprire la natura valdostana a piedi nudi sul prato
Placata la fame di cultura, il modo migliore per celebrare la primavera è la prima scampagnata dell’anno: l’unica difficoltà, in questo caso, per chi sceglie la Valle d’Aosta, è l’abbondanza di alternative. Sono più di 30 le aree picnic dislocate omogeneamente su tutto il territorio regionale, poste in totale simbiosi con la natura dei suggestivi e secolari boschi della Valle. Alcune delle più belle sono Lo Crou ad Avise, con vista panoramica sulla catena di Monte Bianco, Grivola e Rutor; il Bois de La Tour a Saint-Nicolas, con vista panoramica sul Monte Emilius e la Becca di Nona, La Grivola e la punta del Grand Nomenon e il Bosco di Lexert a Bionaz, situato sulle rive dell’omonimo lago. Ciascuna di esse dispone di servizi, acqua, legna e griglia per il barbecue, ampi spazi nel verde per i bambini e per gli adulti che ritrovano il piacere di accarezzare un prato, anche a piedi nudi.
Qui l’elenco di tutte le aree picnic in Valle d’Aosta.
Per trovare dove alloggiare in Valle d’Aosta, il portale Booking Valle d’Aosta - strumento per la prenotazione dei soggiorni gestito direttamente dall’Ufficio regionale del Turismo - offre l’elenco delle strutture ricettive della Valle d’Aosta (alberghi, RTA, B&B, agriturismi e appartamenti), con la possibilità di prenotare direttamente online senza intermediari e senza alcun costo di prenotazione, selezionando in base al comprensorio o al tipo di esperienza desiderata.

Fondatore del magazine, scrive anche di arte, architettura e design, eventi e turismo
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