Enogastronomia
Un nuovo format per ritrovare i sapori genuini di prodotti artigianali.
Francesca Sirignani

Bencò Osteria Calabrese : il gusto di un tempo

Nel quartiere Prati di Roma,  Bencò Osteria Calabrese si presenta come un luogo caloroso dove ogni angolo trasmette un senso di accoglienza e familiarità.

Alle pareti e sulle mensole, le vecchie pentole e crete, proprio quelle che servivano per le conserve invernali,  arrivano direttamente dalla casa della nonna, per dare al locale un senso di “casa”. C’è il grano, ci sono i peperoncini, che simboleggiano la Calabria, terra ospitale e gustosa, secondo l’interior design Fabio Zumpano, che regalano colore. L’ambiente è raccolto, 40 i coperti interni totali, a cui si aggiungono i 25 del dehors esterno e la cantina con saletta privata da dieci posti. Ideale per degustazioni, cene o pranzi di lavoro o private ma anche per festeggiare qualche occasione speciale.

I piatti hanno un denominatore comune: la stagionalità e la freschezza delle materie prime scelte con cura. Un cambio di registro di gusto desiderato, più in linea con quella che è l’idea di una Calabria che somiglia al concetto di casa secondo il titolare Manuel Bennardo, originario di Rossano Calabro.

“Volevo trovare la dimensione più corretta all’idea di cucina calabrese con cui sono cresciuto. Qui le ricette della nonna non sono una formula da storytelling ma tutte vere. Il mio sogno è sempre stato quello di raccontare la mia terra attraverso i suoi sapori, quelli autentici, quelli con cui sono cresciuto e che per ogni calabrese sono immediatamente riconoscibili” afferma Manuel Bennardo.

Il fine dining del Bencò prima maniera lascia spazio dunque a questo nuovo format che prende il nome di Bencò - Osteria Calabrese, dove tutto parla di Calabria. Dal menù ai pezzi di arredo, quasi da museo contadino, passando per una carta dei vini interamente dedicata al territorio e unica su Roma.

La cucina calabrese è un'espressione autentica della cultura contadina e rurale della regione, caratterizzata da piatti semplici, rustici e ricchi di sapori intensi, con una forte predilezione per gli ingredienti freschi e genuini che la terra offre. La sua caratteristica distintiva è sicuramente l’uso abbondante di ingredienti piccanti, come il peperoncino, che è considerato un simbolo della tradizione calabrese.

Da Bencò Osteria Calabrese, il menù di terra e di mare, con gli antipasti ai dolci fatti in casa, si vive un vero viaggio nei sapori calabresi, dal nord al sud della regione. Non mancano le polpette di melanzane, rivisitate in formato stecco, le bruschette con la sardella crucolese servita con un giro di olio extra vergine d’oliva dei Fratelli Renzo o la ‘Nduja di spilinga calda da spalmare sui crostini di pane. Ci sono le patate della Sila, le immancabili Polpette della nonna e le tipiche Alici scattiate. Gli antipasti si arricchiscono poi di una collezione importante di salumi come la ‘nduja, soppressata, salsiccia e capocollo, filetto di maiale e formaggi sempre locali come caciocavallo silano e il pecorino calabrese stagionato, firmati dalle aziende locali Madeo e Parrilla, che come tutti i prodotti arrivano da fornitori di fiducia.

Tra i piatti tradizionali calabresi, che troviamo anche presso Bencò Osteria Calabrese, è la stroncatura uno dei più caratteristici e rappresentativi della tradizione culinaria della regione. Questo tipo di pasta, che ha origini antiche, è particolarmente apprezzata per il suo sapore rustico e la sua consistenza corposa, che la rende perfetta per essere condita con sughi ricchi e saporiti. La stroncatura si distingue per la sua forma irregolare e per la consistenza più spessa rispetto ad altri tipi di pasta, grazie all'uso della semola integrale di grano duro e al processo di lavorazione a mano che ne preserva la robustezza.

La stroncatura ha, infatti, una storia legata alla cucina povera: anticamente veniva realizzata con il grano macinato grossolanamente, ottenendo una pasta rustica e dal colore scuro, spesso più scura rispetto alla pasta tradizionale. Il nome stesso della pasta ("stroncatura") deriva dal termine "stroncare", che significa "spezzare" o "schiacciare", a indicare la lavorazione rustica che veniva impiegata per la sua produzione. Oggi, la stroncatura viene realizzata con metodi più moderni, ma rimane legata alle tradizioni e alle abitudini alimentari del passato.

Si può ordinare anche lo Spaghettone “alla corte d’assise” tipica ricetta di Gerace, semplicissima e a base di pomodoro, pecorino e peperoncino o Lagana e ceci. C’è anche il riso, anche questo ovviamente calabrese e coltivato nella Piana di Sibari.

Ospitiamo nel menù anche i primi della tradizione romana, omaggio alla città – aggiunge Manuel Bennardo - ma con una nostra licenza poetica, l’aggiunta di ‘Nduja, che a quanto pare ha convinto anche i romani più scettici”.

Tra i secondi c’è il Baccalà pomodori e olive servito in un piatto di coccio tradizionale, la salsiccia di maialino nero calabrese e la costata di podolica dell’Azienda Bioagricola. Da provare anche la versione panino calabrese con Salsiccia, Caciocavallo Silano, fette di patate della Sila, maionese alla nduja e cipolla caramellata o quello con trancio di Pesce spada pomodoro insalata e maionese al basilico. Ovviamente ci sono le celebri “patate e pipi” contorno perfetto e iconico, che conquistano il commensale al primo boccone.  

Tartufo di Pizzo e Cullurielli tra i dolci in carta che meritano menzione. Il primo gelato e prodotto tipico della pasticceria calabrese nato a Pizzo Calabro, i secondi delle ciambelle fritte a base di patate e farine servite con una crema di nocciola.

Ogni mese spazio ai piatti speciali che si alternano in base alla stagione e alla reperibilità della materia prima, fra tutti il morzello, ovvero la classica trippa secondo la tradizione catanzarese che si potrà gustare anche qui da Bencò.

“Anche la carta dei vini parla calabrese a 100% e rappresenta tutte le zone di produzione della Calabria, dal Cirò che è quella più conosciuta, alla Costa degli Dei terra di Zibibbo e Magliocco Canino, passando per l’area grecanica con il suo Mantonico o il Greco di Bianco, toccando poi la zona del Savuto e l’area della doc Terra di Cosenza con il Magliocco dolce, il Pecorello” spiega Manuel Bennardo.

La cucina da Bencò Osteria Calabrese è un viaggio sensoriale attraverso i sapori intensi e la tradizione di una regione che ha saputo mantenere viva la sua cultura gastronomica e il gusto di un tempo.

 

Francesca Sirignani

 

PER INFORMAZIONI:

Bencò Osteria Calabrese  

Via Fabio Massimo, n. 101 Roma

Tel. 06.3972 8933

www.bencosteria.it

Aperto tutti i giorni (eccetto il lunedì) a pranzo e a cena.

 

Francesca Sirignani

Giornalista pubblicista specializzata in tematiche turistiche ed europee. Ha conseguito una laurea in Giurisprudenza e, dopo aver ottenuto la seconda laurea in Studi Europei ed Internazionali, ha approfondito la conoscenza dell’inglese e del francese viaggiando e frequentando corsi linguistici all’estero. Collabora con diversi un periodici specializzati in viaggi e rivolti a chi è appassionato di turismo, cultura ed enogastronomia. Si è occupata anche della redazione dei magazine dell‘ Hotel Indigo St. George, un boutique hotel 5 stelle lusso di Roma. La passione che nutre per le culture, le tradizioni e i paesaggi di altri popoli l’ha sempre portata a viaggiare e a fotografare molti Paesi.

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