
Architettura e design
Ludovica Linari
Marco Milia, Molecula
Un luogo rigenerato e condiviso; uno spazio di ricerca, cultura scientifica, politica, dell’arte e della conoscenza. È il CoscioniLAB, progetto che nasce in seno all’Istituto Luca Coscioni di Maria Antonietta Farina e apre le porte il 26 marzo nella sede di via Rimini 14 a Roma. Attraverso incontri, dibattiti, seminari, conferenze, giornate di studio, mostre, proiezioni, dove saranno coinvolti esperti, scuole, università, enti di ricerca, l’universo della società civile e le istituzioni politiche, il primo anno di attività si incentrerà sui rapporti tra arti e neuroscienze e si caratterizzerà, tra gli altri, per l’ampio risalto dato ai linguaggi visivi. Per l’appuntamento iniziale, intitolato La Ricerca dei Sé, tra Arte e Neuroscienze?, è prevista la partecipazione di relatori afferenti a campi del sapere eterogenei: Tommaso Edoardo Frosini vice presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Michele Mirabella presentatore e autore televisivo, Paola Pardini membro del Board Italian Research Institute-Georgetown University, Paolo Portoghesi accademico e teorico dell'architettura, la psicologa e scrittrice Vera Slepoj, Anna Testa, giornalista e attrice. Introduce Lamberto Maffei professor emerito alla Normale di Pisa e già presidente della Accademia dei Lincei e modera il giornalista del Tg2 Valter Vecellio. Le conclusioni sono di Maria Antonietta Farina Coscioni, presidente dell’Istituto Luca Coscioni.
L’opera che apre il ciclo sull’arte contemporanea, invece, è l’installazione permanente di Marco Milia Molecula, scultura “aerea” realizzata in situ e donata al CoscioniLAB.
La parte per il tutto; l’unità base che ripetuta uguale a se stessa dà – letteralmente – vita a corpo organico. La complessità di un’organizzazione in equilibrio perfetto, celata da simulata leggerezza; il cerchio come simbolo per rappresentare processi, materia, impulsi, reti. I legami continui, passaggio di informazioni, che sorreggono la struttura polimorfa e cangiante. Infine l’instabilità che governa le cose, fissata nella semplicità di una forma chiusa, modulare e riprodotta potenzialmente all’infinito. Molecula visualizza le capacità della mente di farsi largo in un caos di input discordi e connota il luogo con un segno aperto, imprevisto, fluido.
La scultura in policarbonato, che sembra variare colore al variare delle condizioni luminose, e modifica il proprio aspetto in relazione al differente punto di vista, si articola senza un inizio, un centro e una chiusura, espandendosi virtualmente fin dove l’immaginazione può arrivare. Scendendo dall’alto senza invadere lo spazio dei movimenti, corteggia il design e si oppone alla verticalità delle linee dell’ambiente. L’effetto è di alterazione delle funzioni preesistenti.
Sono parecchi anni che Marco Milia sfrutta l’intelligibilità del segno ridotto a pura geometria per raccontare, rendere evidenti, elementi impalpabili come l’aria; per cercare la costante nelle svariate manifestazioni dei fenomeni atmosferici; per spiegare processi complicati come il vivere (edificare) e l’organizzazione del lavoro. Con Molecula si trova a confronto con le sfide del pensiero, scegliendo (ancora una volta) la via della regola: anarchica e autogenerativa ma sempre regola. Cioè del principio minimo attraverso cui verificare problemi superiori. Come la scienza.
Per l’occasione, e fino al 15 maggio, saranno esposti anche una serie di progetti dell’artista, modelli in scala delle installazioni ambientali realizzate dal 2010 ad oggi.
Marco Milia è nato a Roma nel 1976. Si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Roma, alla cattedra di scultura. La sua ricerca spazia dall’installazione al disegno, con cui analizza la rappresentazione e percezione dello spazio attraverso interventi site-specific, ed include l’interazione del pubblico, chiamato a fare esperienza dei suoi lavori fisicamente, sensibilmente. Nel 2007 entra a far parte della collezione permanente del Museo degli Argenti presso Palazzo Pitti a Firenze nelle nuove sale espositive dedicate al gioiello d’artista contemporaneo. Vive e lavora a Roma. Tra le principali esposizioni e riconoscimenti: "Water way", installazione nel Chiostro ex convento San Francesco (Acquapendente, VT), a cura di Davide Sarchioni (2018); “Habitat” ad OCRA - Chiostri della Chiesa di Sant'Agostino, Montalcino (2017); 8 Th Festival of Visual Art Arterjia, Novigrad, Croatia, a cura di Jerica Ziherl (2017); finalista a Smartupoptima, Premio Artecontemporanea under 40 Napoli (2016); “L’Ottavo giorno”, Sala Ottagonale del Liceo Gentileschi, Carrara, personale a cura di Luciano Massari nell’ambito delle Marble Weeks (2015); Biennale di scultura Piazzola sul Brenta, Villa Contarini, Padova (2015); “Crystal Time” Art Student’s League of New York, Vytlacil Artist in Residence (2014); “In aere in aquis”, Museo delle Case Romane del Celio, Roma, personale a cura Takeawaygallery (2013-14); “At what time? Early morning”, Scatolabianca (etc), Milano, personale a cura di Sonia Patrizia Catena (2013); “Artefatto – moto urbis”, Museo Arte Contemporanea Revoltella, Trieste (2012); PremioBasi, Cava di Roselle, (GR), Site specific “Emotional Circles” (2011); “Urban Necessity”, Èstile gallery, Roma, mostra personale con testi di Valentina Bernabei (2009).
Info:
Marco Milia, Molecula
Installazione permanente
Con un testo di Carlotta Monteverde
Inaugurazione: martedì 26 marzo 2019 ore 19 – 21.30
L’opera è visibile fino al 15 maggio 2019 su appuntamento contattando: info@istitutolucacoscioni.it, marcomilia10@gmail.com
La Ricerca dei Sé, tra Arte e Neuroscienze?
Martedì 26 marzo ore 16.45
Introduce: Lamberto Maffei, professor emerito alla Normale di Pisa e già presidente della Accademia dei Lincei
Modera: Valter Vecellio, giornalista del Tg2
Relatori: Tommaso Edoardo Frosini, vice presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche; Michele Mirabella, presentatore e autore televisivo; Paola Pardini, membro del Board Italian Research Institute-Georgetown University; Paolo Portoghesi, accademico e teorico dell'architettura; Vera Slepoj, psicologa e scrittrice; Anna Testa, giornalista e attrice
Conclusioni: Maria Antonietta Farina Coscioni, presidente dell’Istituto Luca Coscioni
L’ingresso è libero previo registrazione obbligatoria, inviando una e-mail a info@istitutolucacoscioni.it o un sms al numero 3394477700 poiché il numero dei posti è limitato
CoscioniLAB
Via Rimini 14, Roma
www.istitutolucacoscioni.it
Ingresso gratuito

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