
Arte e cultura
Ludovica Linari
I Walk Alone Project. In mostra le fotografie di Ivan Urban Gobbo
Per l'occasione sono presentati i lavori su Amburgo e Lisbona, il primo a colori e il secondo in bianco e nero, cui si aggiunge un piccolo omaggio alla capitale: quindici fotografie che raccontano il rapporto dell'uomo con l’ambiente contemporaneo.
Siamo nell'ambito della street photography, con ampie vedute metropolitane e una quotidianità senza celebrazioni, incoerente, spontanea: se è vero che lo spazio condiziona il nostro stare al mondo, che il corpo si muove tra i pieni e i vuoti delle architetture proiettando e misurando su di esse se stesso, Ivan sceglie di inquadrare zone liminari, interstizi dove tradizione e nuovi assetti negoziano ogni giorno le proprie ragioni, confrontandosi tra mille contraddizioni. Esclusi i paesaggi da cartolina, è la parte urbana in via di cambiamento che lo interessa. È così che di Lisbona predilige le aree che portano al centro, quelle non ancora restaurate, che stanno affrontando solo adesso problematiche legate alla modernità. Strade in decadenza, spesso abitate da emarginati, dove gioia e tristezza sono l'una componente dell'altra. Di Amburgo sottolinea invece le strutture di transito o il vecchio mercato, in cui la mattina suonano gruppi rock e i ragazzi usciti dai locali condividono i loro riti con famiglie e bambini. Città di porto, di frontiera, gotica e recente, lattiginosa e cupa, è ripresa durante il lungo inverno, la neve che cade, semideserta.
Non si tratta di descrivere la città, ma di restituirne la particolare percezione; di osservarne i mutamenti e gli effetti che produce su chi vive. Di frequente sembra che gli edifici, il costruito, incombano sulle persone; in alcuni casi una sottile indifferenza, distanza, permea uomini e cose. In tutte le immagini bello e brutto sono sospesi: addentrandosi nelle viscere di un'umanità fragile, l’unico approccio possibile è di empatia, poesia e partecipazione.
Ivan Urban Gobbo viene dalla musica, dal teatro. E dalla tela, con gli studi all’Accademia di Belle Arti. Non stupisce, dunque, che le modalità di narrazione trovino affinità con altri linguaggi. Le contaminazioni con la pittura, dalle atmosfere solitarie e di attesa a un certo uso di composizione e colore, si fondono con un taglio cinematografico. Di fermo-immagine, hanno parlato, definendo il suo lavoro; palese tanto nelle inquadrature larghe, dove la scena si disperde nei particolari, che nei campi stretti, in cui la figura, al centro, lascia intendere una sospensione tra un prima e un poi. Anche i ritratti dichiarano una precisa temporalità: che siano rubati o meno, nell’immediatezza che li contraddistingue – sono realizzati quando il soggetto perde il controllo, cioè nel passaggio tra l’emozione autentica e l’atteggiamento/maschera – hanno la capacità di ricostruire un mondo (privato), una storia. Infine, è ancora lo schermo (dal neorealismo alle pellicole odierne, impegnate) a tracciarne l’obiettivo: la descrizione, scevra di retorica, dell’affanno quotidiano. Per Ivan la fotografia deve riportare coi piedi per terra, metter di fronte a disagio e lotta, perché senza di questo, la cura formale, non ha senso.
I Walk Alone Project di Ivan Urban Gobbo
Inaugurazione: giovedì 29 novembre ore 19.00
Fino al 7 gennaio 2019
Dal lunedì alla domenica ore 15.00-23.30
Le Tartarughe Eat & Drink
Piazza Mattei 7/8, Roma | 06 6476 0520
Ingresso gratuito

.
Dello stesso autore
- School01, la scuolamuseo di Monteverde a Roma apre al pubblico un sabato al mese
- Marco Milia, Molecula
- Il Maca di Alcamo ospiterà l’Antologica di Vito Bongiorno “Nostos” per la Xv Giornata del Contemporaneo
- La Roma che non ti aspetti nella mostra Palcoscenico di Paolo Cencioni
- Aurora Maletik. Uno si distrae al bivio...
- A Roma in mostra le fotografie di Marco Bucchieri
- L'artista cubano Carlos Quintana in mostra a Roma al Palazzo della Cancelleria
- Sono ripartiti i lavori del murale Vuoti di Memoria presso la stazione della metropolitana di Roma Porta Furba Quadraro
- Archetipo: l’idea e l’immagine. La Scultura di Claudio Nardulli
- Pensare il non-pensato, la mostra personale di Melker Garay a Roma
- Elenco completo...

Evento di lancio del concorso indetto dall'Ufficio Scolastico Regionale del Lazio per gli 800 anni del capolavoro di Francesco d'Assisi

L’ elemento distintivo di questa mostra risiede nella presenza esclusiva di esemplari cartacei, contraddistinti da Minimalita`, Completezza, Compattezza e Toroidalita`

La pubblicazione è la seconda raccolta poetica dell’autrice: è preceduta da una prefazione a cura di Michela Becchis ed è presentata da una copertina realizzata dall’artista Alessandra Di Francesco con il dittico dal titolo Cielo aperto

L’ occasione di tornare davvero al mondo, con il pacchetto Pasqua alle Rimske Terme. La primavera offre infinite possibilità per esplorare i verdeggianti dintorni del complesso termale.

Dopo 25 anni l’artista italo tedesca EPVS torna a riflettere sull’energia, con un progetto che rappresenta un omaggio alla vita e alle relazioni, attraverso la sua personalissima rappresentazione dell’energia

Arte e Poesia, una simbiosi che fa diventare la poesia una creazione da esibire come un’opera d’arte.

La Clode Art Gallery di Roma inaugura "Primavera d'Arte", una nuova mostra collettiva che porta avanti la sua consolidata linea programmatica: il dialogo tra gli storici protagonisti della scuola romana e i più interessanti talenti contemporanei

Semplici immagini o presenze vere? Pura bellezza o verità?

L’ artista Laura Federici presenta presso la Sala Santa Rita di Roma la sua personale “Steam Shadow“a cura di Alberto Dambruoso

La Galleria d’arte Camilla Grimaldi di Roma presenta la mostra “Collettivo”