Musica
Finalmente a Roma, per la quarta tappa del suo tour italiano 2024, la violoncellista e cantante cubana Ana Carla Maza, in concerto al Teatro Studio “Gianni Borgna” dell’Auditorium Parco della Musica “Ennio Morricone”
Sergio Ferroni

Il Teatro Studio “Gianni Borgna” presenta la violoncellista e cantante cubana Ana Carla Maza

A soli 28 anni Ana Carla – che percorre una media di 200 concerti l’anno a livello internazionale – è una musicista ed imprenditrice di assoluta esperienza e qualità, pronta ad un ascolto attento delle atmosfere sonore tradizionali e contemporanee per assimilarle secondo il suo tocco ed estro creativo straordinario. In programma, infatti, il repertorio originale tratto dal suo nuovo recentissimo album, “Caribe”, terzo in ordine di uscita ma primo come non solista: a registrarlo in studio, infatti, l’artista - al violoncello e voce guida di questa speciale lettera d’amore - ha chiamato un sestetto formato dal batterista della Guadalupa Arnauld Dolmen, due cubani, il percussionista Luis Guerra e il saxofonista/flautista Irving Acao, Norman Peplow, pianista tedesco innamorato dell’Honduras, un francese del sud chiamato Fidel Fourneyron al trombone, e Noé Clerc alla fisarmonica.  Autoproduzione firmata ACM Global Music - etichetta discografica da lei stessa fondata e mirata alla scoperta e promozione di giovani talenti musicali – l’album riflette i colori e le memorie sonore della sua infanzia, vissuta tra l’esuberanza selvaggia dell'Avana e l'atmosfera di Buena Vista Social Club, un ritorno alle descargas (jam) cubane degli anni Cinquanta con abbondanti e gioiose deviazioni verso le rumbas dei Caraibi, il tango dell’Argentina, la samba e la bossa nova del Brasile.

Un lavoro che esprime appieno il suo virtuosismo e rivolto ad una platea multigenerazionale all’insegna della passione verso la gioiosa musica latino-americana che in questa interpretazione da “one woman show” riflette la sua profonda sensibilità femminile e il desiderio di celebrare la spontaneità della vita nel suo attimo fuggente.

Di formazione classica, Ana Carla Maza compie i primi passi musicali nel distretto ‘rumbero’ e perennemente riecheggiante di Guanabacaoa, all’Avana. L'artista ricorda in modo vivido quando guardava fuori dalla finestra della sala della sua amata nonna e ascoltava e osservava i rituali e la musica cerimoniale afro-cubana (Santería), che si svolgevano nell’edificio di fronte.  A cinque anni sua madre (Mirza Sierra, direttrice di un coro di bambini) e suo padre (Carlos Maza, compositore e musicista jazz) la introducono allo studio del pianoforte sotto l’ala di Miriam Valdés, sorella della leggenda vivente Chucho Valdés. Pizzica le prime corde del violoncello all’età di otto anni, quando lo strumento è ancora più grande di lei.  A 12 anni la ragazza lascia Cuba per trasferirsi in Spagna con la famiglia e neanche quattro anni dopo, armata di una ferrea determinazione, va a vivere a Parigi, la destinazione musicale dei suoi sogni, dove continua a studiare e sostenere gli esami per poi entrare al Conservatorio di Musica.   È in questo periodo - tra studio e prime performance dal vivo - che si definisce il suo percorso creativo: un tragitto in continuo fermento ed evoluzione che l'ha portata, a meno di 30 anni, ad avere un intenso calendario di concerti e una prolifica storia discografica. In tre anni l'artista ha infatti realizzato ben tre album: La Flor (2020), Bahia (2022) e Caribe (2023), che hanno avuto molteplici plausi dal pubblico e dalla critica internazionale. Di lei hanno infatti scritto le riviste più prestigiose definendola come "la cantante-violoncellista diva del momento", "un'artista dal temperamento di fuoco e dagli orizzonti sconfinati", una musicista dal multilinguismo sonoro che riesce a combinare i ritmi latini con gli spiriti raffinati della chanson francese" e che promette grandi cose in avvenire grazie alla sua profonda sensibilità artistica.

Il “Caribe” tour proseguirà fino a luglio inoltrato toccando tappe quali Ravenna, Verona e Fano. - https://www.anacarlamaza.com/

 

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